MONTERONE
(fermandosi verso il ritratto)
Poiche fosti invano da me maledetto,
Ne un fulmine o un ferro
colpiva il tuo petto,
Felice pur anco, o duca, vivrai.

(Esce fra le guardie dal mezzo.)

RIGOLETTO
No, vecchio, t'inganni
un vindice avrai.

Scena Ottava
(Rigoletto e Gilda.)

RIGOLETTO
(con impeto, volto al ritratto)
Si, vendetta, tremenda vendetta,
Di quest'anima e solo desio
Di punirti gia l'ora s'affretta,
Che fatale per te tuonera.
Come fulmin scagliato da Dio
Il buffone te colpire sapra.

GILDA
O mio padre, qual gioia feroce
Balenarvi negli occhi vegg'io!
Perdonate a noi pure una voce
Di perdono dal cielo verra.
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